Uno, nessuno e ventitré

La prima sera a Leicester

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Giorno 1

Del perché ho scritto qui. Così, io e un caro amico, decidiamo di andare. Partiamo da Ciampino, la sera, volo economico, come sempre nel mio caso. Viaggio tranquillo, siamo stanchi dopo una giornata di lavoro, dormo e non leggo, tra le nuvole.

L’aeroporto delle East Midlands fa da scalo per le città di Leicester, Nottingham e Derby ma è piuttosto piccolo. Andiamo a ritirare l’auto. Il tizio dell’autonoleggio è molto simpatico, differente dal tipico inglese che mi sarei aspettato. Prese le chiavi, non riusciamo a trovare l’auto nel parcheggio. E’ una Opel Corsa, nera, grintosa e accessoriata. Volante a destra, guiderò a sinistra in strada! Sarà la prima volta, in Scozia e in Irlanda né a Londra avevo mai provato. Mi metto a mio agio, non sembra difficile. Arriviamo a Leicester in mezz’ora, è tardi, c’è poca gente in giro e tutti i (pochi) locali sono chiusi. La prima impressione sulla città non è molto positiva.

Il Croft Hotel, dove dormiremo, non è lontano dal centro. E’ un piccolo edificio in stile vittoriano che abbiamo scelto proprio per l’aspetto. Ma anche per il prezzo stracciato. Capiamo subito il perché. La camera si presenta come peggio non avrebbe potuto: odore di chiuso, ragnatela stile horror subito dietro la porta con ragno annesso comodamente bivaccato sul soffitto, altro ragnetto alla finestra e soprattutto… lumaconi in bagno! Non sono impressionato, il mio amico sì. I letti sono puliti, il resto del mobilio lascia a desiderare. Comunque ci adattiamo. Si tratta dell’unica stanza doppia con il bagno privato, preferiamo non sperimentare altro. Oltretutto siamo distrutti. Eppure, oltre alla facciata, la reception prometteva bene. Lascerò su Booking una recensione pessima.

Usciamo per mangiare. Non troviamo posti aperti e optiamo per una specie di kebabbaro dove mangio un hamburger vegetariano con patatine (3,80 £). Squisito, sarà stata la fame. Non abbiamo voglia di girare, del resto siamo appena arrivati. Rivaluto un po’ la città, mi accorgo di qualche pub interessante e di tanti negozi che espongono le bandiere e i colori della squadra che ha appena vinto il campionato. Sono le due, ora locale, quando torniamo in stanza. Crollo. Non sappiamo a che ora ci sveglieremo ma sappiamo che domani, venerdì, faremo una gita a Londra.

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