Penso che chiunque abbia letto questo libro, perlomeno nell’edizione moderna, lo abbia fatto (me compreso) perché il romanzo è il precursore del genere gotico e ha ispirato tanti scrittori negli anni che, per fortuna, hanno lavorato meglio creando opere sicuramente più interessanti. Questa non è cattiva, incuriosisce, ha una trama discreta e qualche colpo di scena degno di nota. I dialoghi però sono troppo gonfiati, pieni di esclamazioni ed esasperati al punto da diventare pallosi. I personaggi sembrano caricature e l’ambientazione è inesistente, ogni episodio potrebbe essersi svolto a Disneyland per quanto se ne capisce. Sul Kindle non mi sono nemmeno accorto di essere arrivato all’ultima pagina, credevo ci fosse qualcos’altro dopo il finale frettoloso e invece niente. Forse è stato meglio così.
Horace Walpole – Il castello di Otranto
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