Non sapevo che Roald Dahl fosse il papà di Willy Wonka, altrimenti non credo che avrei iniziato a leggere questi racconti, immaginando si trattasse più di storie per ragazzi. Il nome, Roald Dahl, non lo avevo mai sentito ma mi ispirava, poteva essere quello di un personaggio de Il trono di spade (tra due giorni me lo sarò dimenticato e alla domanda su come si chiamasse risponderò “qualcosa tipo Donald Duck”). Le recensioni lo definivano “il maestro del racconto” e inoltre avevo appena finito un romanzo avvincente, non mi andava di iniziarne subito un altro così su due piedi, in metro, con il Kindle in mano e una giornata di lavoro sul groppone. Questa raccolta è stata la scelta più ovvia.
I racconti sono cinici, a volte cattivi, spesso con un finale da intuire che lascia il lettore in sospeso e sorpreso. Ogni storia parte sempre da lontano e può risultare noiosa perché troppo infarcita di dettagli e dialoghi che servono a poco. Ad un certo punto infatti, verso la metà, non vedevo l’ora di finire ma non finivo perché il volume, seppur in formato elettronico, ha oltre settecento pagine e i racconti entusiasmanti sono una minoranza. Fortuna mia che proprio tutti tutti non sono. Stamattina, in metro, ho terminato l’ultimo e subito ho iniziato un romanzo che spero sia avvincente.
Roald Dahl – Tutti i racconti
Non è facile scrivere racconti che, per essere tali, devono restare brevi, esaustivi, sorprendenti e logici paradossalmente anche quando sono surreali. 😉
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Ma lui era il maestro del racconto, sono io che non li ho apprezzati come meritano. Oggettivamente poi sono scritti benissimo.
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Può succedere che ci siano cose scritte benissimo, ma restano pallose… 😉
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Assolutamente, ma non tutti quei racconti mi hanno annoiato. E’ che sono troppi e non tutti possono essere sorprendenti.
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Ho letto qualcuno dei suoi romanzi tanti anni fa e mi erano piaciuti. I racconti invece mi mancano
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Ho capito che ero l’unico a non conoscerlo, nemmeno da bambino…
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A me le storie di Dahl piacciono perché mi sembrano raccontate ( per il modo di scrivere intendo) dal nonno di fronte al camino, mi fanno quell’effetto. Non ho letto tutto, i racconti ad esempio mi mancano ma la fabbrica di Cioccolato, il GGG… mi piacciono, tanto.
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In molti mi hanno segnalato le sue storie per bambini e ragazzi, ero l’unico a non conoscerle. Non conoscevo nemmeno lui. Forse adesso però non apprezzerei come avrei potuto fare da piccolo.
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Io leggo spesso libri per ragazzi, quindi non faccio testo. 🙂
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Ma no, ognuno ha i propri generi preferiti e io non escludo niente a priori…
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