Poco dopo le vacanze ho stampato l’elenco dei libri che volevo, ho selezionato gli editori e a tutti, uno per uno, ho scritto due righe del tipo: “Salve, ho iniziato a leggere un romanzo da voi pubblicato, “Bla bla bla” di Tizio Caio ed è accaduto che, sfogliandolo, alcune pagine si siano parzialmente staccate senza alcuna forzatura. Il volume mi è appena stato regalato, si trovava in perfette condizioni e vi assicuro che non è stato maltrattato. Mi chiedevo se e come sarebbe possibile riceverne una nuova copia, chiaramente inviandovi quella fallata in mio possesso. Grazie. Topper Harley”. Chiaramente “Bla bla bla” di Tizio Caio era, per ogni email, il libro che desideravo. Chiaramente, io quel libro non l’ho mai avuto.
Beh, è successo che quasi tutti gli editori mi hanno risposto molto cordialmente scusandosi del problema e offrendosi di inviarmi, previa comunicazione del mio recapito, una copia nuova del romanzo. Qualcuno mi ha perfino inviato un omaggio, qualcun’altro addirittura, oltre a quello reclamato, anche il nuovo romanzo dello stesso autore. Ma soprattutto ogni editore mi ha scritto che non era necessario restituirgli la copia fallata. Un paio mi hanno evidenziato l’indirizzo a cui eventualmente rimandarla ma nel frattempo mi avevano già spedito quella nuova. Favoloso.
C’è stato un intoppo con un solo editore molto scrupoloso. Non avevo ancora aggiustato lo sciacquone per cui ho dovuto affrontare il problema. Questo editore mi ha chiesto le foto della copia fallata. Me le ha chieste perché proprio quell’edizione che reclamavo aveva le pagine cucite e quindi era praticamente impossibile che potessero staccarsi. A suo modo, la richiesta delle foto piuttosto che del volume fallato è stata geniale almeno quanto lo sono stato io. Ho dovuto riflettere per giorni sul da farsi. Da un lato, potevo semplicemente fregarmene, non mandare le foto del libro che non ho mai avuto e non ricevere la copia nuova, lasciando cadere tutto nel dimenticatoio anche se lo sciacquone non funzionava. Dall’altro, non mi andava proprio l’idea di passare per persona leggera e non rispondere ad una cortese e amichevole richiesta di compromesso. Nella mia disonestà dovevo essere onesto. Così ho fatto una cosa che a molti potrà apparire assurda ma che a me è parsa corretta e che gli amici a cui ho raccontato questa storia hanno definito come la ciliegina sulla torta di tutta la vicenda: ho comprato il libro. Sì, l’ho comprato e volontariamente gli ho staccato le pagine per fare le foto da inviare all’editore scrupoloso. Non le ho staccate al tal punto da distruggere il volume e tra l’altro l’ho comprato con i soldi residui di un buono regalo che ho ricevuto lo scorso anno per il compleanno. L’importo residuo corrispondeva esattamente al prezzo del libro. Quando si dice “il destino”…
Dopo pochi giorni il volume nuovo è arrivato e poco importa se adesso ne ho due copie. Oggi mi ritrovo con tredici libri nuovi al prezzo di uno che potrò sempre riciclare come regalo. Il leggere per quest’anno è una cosa sistemata. Lo scrivere eccolo qua.
Se vuoi…