Se dovessi sorprenderti alle spalle, mentre sorseggi una vodka seduto al bancone, dovessi poggiare la mia mano sul tuo fianco, in modo leggero come a sfiorarti, e dovessi avvicinare le mie labbra al tuo orecchio per sussurrarti “voglio conoscerti!”… come reagiresti?
Penserei che devo aver bevuto troppo per farmi sorprendere alle spalle e che la vodka la dovevo prendere liscia. Poi mi accorgerei che il mio portafoglio è sparito, che il gruppetto sul palco ha un bravo bassista e che la musica è troppo alta per sentire quello che hai detto. Quindi avvicinerei le mie labbra al tuo orecchio per sussurrarti “…”, vale a dire che ho detto qualcosa ma anche tu, per via della musica, non hai capito. Al che tu come reagiresti?
Ho appena il tempo di sorriderti, per le difficoltà nel comunicare, che da dietro mi spingono, facendomi finire addosso a te… nell’urto, dal tuo bicchiere un po’ di vodka si riversa sul dorso della tua mano e qualche goccia rimane ad indugiare, le guardo… ti guardo negli occhi, ti tolgo di mano il bicchiere e avvicino la tua mano alle mie labbra per succhiarti da lì le gocce di vodka.
I pochi dubbi che avevo sul nostro essere abbastanza brilli vengono fugati. Il tuo rossetto non è poi così leggero come, in un primo momento, mi era sembrato ma le tue labbra… quelle sì che sono esattamente come le avevo immaginate. Prendo il bicchiere e lo porto in alto confidando nell’operato altrui: la gente continua a spingere e un paio di altre gocce si riversano su di me, all’altezza del colletto della camicia. Sorrido e ti dico quello che penso senza profferire parola.
Fermo il ragazzo delle ordinazioni, gli chiedo la penna, esco il tuo portafoglio (ehm sì… te l’avevo preso io, in ostaggio nel caso in cui non fossi stato al gioco) scrivo il numero in un foglietto trovato dentro e te lo restituisco. Ti do un bacio leggero sulle labbra e vado via.
Non sono ragazza da una notte…
Finisco di bere. La serata prosegue con gli amici con cui sono arrivato. Usciamo per andare sulla spiaggia, come facevamo spesso quando, da studenti, non avevamo mai abbastanza soldi in tasca. Sono steso sulla sabbia. Ho in mente solo il tuo viso. Non mi è mai capitato un tale approccio. E mai capiterà. Dentro la giacca trovo il portafoglio, nella tasca interna dove è sempre stato. Ho le mani appiccicose, deve essermi caduta della vodka. In testa risuonato le note di “Come back” dei Pearl Jam…
…that if you hadn’t of gone now
I wouldn’t have lost you another way
from wherever you are… come back…
Sì, era proprio bravo quel bassista. Sorrido. Dico tante cose ma non sono bravo nei rapporti con la gente. Non mi sente nessuno. Mi sfioro le labbra con le dita. Sento il sapore della sabbia, dell’alcool. Avverto un profumo che non conosco. Apro gli occhi, sta sorgendo il sole.
E’ stato un sogno. Il sogno di una notte…
Se vuoi…